La divisione in classi degli edifici: la certificazione energetica

certificazione energetica

certificazione energeticaSecondo quanto previsto dal d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192, attuativa a sua volta della norma stabilita a livello comunitario, in Italia tutti gli edifici devono essere dotati di un attestato che ne certifichi la classe energetica.

La certificazione energetica degli edifici, perciò, permette di attribuire agli stessi una certa classe, dal più virtuoso dal punto di vista energetico, e quindi anche economico, a quello più dispendiosa in tutti i sensi. Per definire questa classificazione, si considerano innanzitutto due criteri fondamentali: l’isolamento dello stabile in questione e l’efficienza energetica dell’impiantistica.

In generale, l’obiettivo di questa graduatoria energetica delle abitazioni è diminuire i consumi, risparmiare energia primaria e ridurre le emissioni di CO2 oltre che porre delle norme precise in termini di progettazione edile.

Nello specifico, sicuramente la certificazione si traduce in una maggiore trasparenza e in un’informazione non di poco conto per un eventuale compratore o locatore di un’abitazione, ma anche un valore aggiunto per il venditore.

Le classi della certificazione energetica degli edifici sono sette e vanno dalla A alla G: la prima ha un consumo energetico di 30 Kwh al mq annuo, ossia minore di tre litri di gasolio al mq, l’ultima tra i centoventuno e i centosessanta Kwh al mq annuo ossia tra i 12,1 e i sedici litri di gasolio al mq.

I serramenti esterni sono parte integrante della valutazione energetica di un edificio. Anche per tale motivo, installare porte e finestre ad alte performance isolanti è un modo per far guadagnare valore alla propria abitazione.

 

Fonte immagine: flickr.com/photos/jumanjisolar

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