Il passaggio dalla progettazione e costruzione analogica a quella digitale diventa un passaggio obbligato per il settore delle costruzioni: lo stabilisce il Decreto BIM (ovvero il Decreto Ministro delle Infrastrutture e Trasporti n. 560 del 1/12/2017), che ha dato il via ufficiale alla progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche. Scopriamo meglio cos’è il Building Information Modeling (BIM) e cosa prevede il relativo decreto sulle nuove tecnologie progettuali.
Cos’è il Building Information Modeling (BIM)
Come abbiamo anticipato, il passaggio dall’analogico al digitale coinvolge da tempo anche il settore dell’edilizia e delle infrastrutture. La rivoluzione tecnologica, in particolare, coinvolgerà tutte le fasi di vita dell’edificio, dalla progettazione alla realizzazione, alla gestione delle costruzioni, attraverso quello che è stato definito “Building Information Modeling (BIM)”.
Questo strumento tecnologico non è altro che la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di una struttura attraverso un modello virtuale che contiene tutte le informazioni che riguardano programmazione, progettazione, realizzazione e manutenzione della stessa. In questo senso, il BIM si caratterizza come uno strumento che permette di condividere le informazioni con tutti gli attori coinvolti nel processo di sviluppo durante ogni fase di progettazione architettonica. Molto più di un semplice prototipo virtuale, dunque, il BIM rappresenta una preziosa risorsa di informazioni condivise sulla struttura.
Il Decreto BIM: ecco cosa prevede
Con l’approvazione del Decreto BIM (ovvero il DM 560 del 1° dicembre 2017), l’utilizzo del Building Information Modeling diventerà progressivamente obbligatorio per la progettazione e realizzazione di tutti gli edifici in Italia. In particolare, il decreto sancisce la seguente tempistica:
- dal 2019 il BIM per i lavori di importo pari o superiore ai 100 milioni di euro;
- dal 2020 per il lavori complessi oltre i 50 milioni di euro;
- dal 2021 per il lavori complessi oltre i 15 milioni di euro;
- dal 2022 per il lavori oltre i 5,2 milioni di euro;
- dal 2023 per il lavori oltre 1 milione di euro;
- dal 2025 per tutte le nuove opere.
I vantaggi sono evidenti: la digitalizzazione consentirà di risparmiare le spese di gestione e di abbattere il ricorso alle varianti in corso d’opera, con una sostanziosa riduzione dei tempi di progettazione e preventivazione.
Reynaers: già disponibili le librerie BIM dei sistemi in alluminio
In vista dei cambiamenti introdotti dal decreto, Reynaers Aluminium – una realtà sempre al passo con i tempi, come dimostra il progetto Avalon – ha già messo a disposizione sul proprio sito istituzionale i modelli BIM delle sue soluzioni in alluminio. Grazie all’esperienza in paesi in cui la progettazione in BIM è già ampiamente utilizzata da ormai diversi anni (tra cui UK, Francia, Paesi Bassi, Germania, Belgio, Russia), Reynaers ha permesso di accedere liberamente alle librerie BIM dei sistemi in alluminio con largo anticipo sull’entrata in vigore del Decreto. Venite a scoprire tutte le soluzioni di questa azienda presso i punti vendita Baltera.
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